La Regione Lombardia in questi ultimi mesi ha affrontato una questione ambientale spinosa: i rifiuti solidi urbani (RSU).
A novembre dell'anno scorso infatti, la "VI commissione consiliare ambiente e protezione civile” ha approvato la proposta di risoluzione n.9 dalla quale emerge la volontà di dismettere gli impianti di termovalorizzazione absoleti, migliorare quelli poco efficienti e incentivare la raccolta differenziata spinta nei Comuni lombardi.
In Lombardia le tonnellate di rifiuti prodotte sono 4.827.508 nel 2012, di cui poco meno della metà sono indifferenziate (2.386.857 t).
Cosa se ne fa di questa porzione indifferenziata? Una parte viene conferita in discarica e l’altra mandata nei termovalorizzatori. Il vantaggio nel processo di termovalorizzazione consiste nella produzione di energia elettrica e nel riutilizzo del calore per i riscaldamenti domestici; di contro, vi è l’immissione in aria di sostanze nocive. Le tecnologie applicate ai filtri hanno fatto importanti passi avanti negli ultimi anni, abbattendo quasi totalmente gli inquinanti.
Lo sforzo politico fatto in Regione è rispettabile e la direzione che suggerisce può sicuramente migliorare la situazione attuale.
E' necessario però vigilare sulla la svendita del territorio per la realizzazione di nuove discariche: perchè se la raccolta differenziata non aumentasse, dove finirebbero i rifiuti eccedenti? l’inquinamento della falda acquifera (recente il caso della ex discarica Ciliverghe a Mazzano) e il forte degrado del paesaggio sono temi fondamentali e sicuramente non meno importanti. A Brescia, per esempio, il parco della Macogna (PLIS) sembra tramontare definitivamente per lasciar posto proprio a una discarica di inerti.
La speranza perciò è che, parallelamente alla dismissione dei termovalorizzatori, si intraprendano politiche concrete e valide che aiutino il cittadino le amministrazioni comunali.
> Posta un commento...