Sempre più spesso quando si parla di parco urbano è possibile imbattersi in discussioni che riguardano la buona o la cattiva riuscita di interventi urbanistici che generano importanti trasformazioni nel tessuto urbano in cui si inseriscono.
Il parco Dora di Torino è sorto su un’area industriale dismessa occupata fino agli anni novanta da alcune storiche fabbriche torinesi (le Ferriere Fiat, la Michelin, la Savigliano e la Paracchi) e si configura come elemento connettivo tra nuovi insediamenti; con i suoi 456.000 metri quadrati di superficie rappresenta uno dei più vasti polmoni verdi della città e integra ambienti naturalistici e preesistenze derivanti dal passato industriale della zona; la grande sfida di realizzare un parco post-industriale che si configuri come il cuore pulsante di una trasformazione urbana estremamente complessa implica notevoli difficoltà.
Sebbene Il gruppo tedesco (Latz+Partner) vincitore della gara internazionale abbia progettato un parco all’avanguardia, che guarda al futuro e che mantiene una forte relazione con gli elementi preesistenti reinterpretandoli e valorizzandoli , dall’altra parte non si può fare a meno di evidenziare le frequenti critiche di coloro che registrano una già diffusa situazione di degrado ed abbandono.
Cito uno dei numerosi articoli che denunciano la situazione attuale: “Un parco nuovo, ma che è già vandalizzato e cadente. E' il parco Dora, che doveva essere uno dei simboli della città che rinasce dal suo passato industriale e che è, invece, un esempio di triste degrado urbano. Un degrado che è ben visibile dai graffiti che occupano ogni muro disponibile, dagli ascensori perennemente guasti, dalla scarsa attenzione verso la manutenzione dell'area verde.“
Notizie scoraggianti ma che spingono a fare riflessioni importanti sulla questione degli spazi aperti delle nostre città. L’intento di costruire parchi urbani che si relazionino con il contesto e che costituiscono spazi vivi in simbiosi con la città è qualcosa di possibile?
E’ più importante la quantità di verde messo a disposizione della comunità o il progetto delle attività e delle funzioni che lo animano, il modo in cui esso viene vissuto?
Quali sono i reali obiettivi da perseguire nella progettazione di un parco urbano di successo?
Il progetto del parco della Villette di Parigi può ad esempio aiutarci a capire cosa significa spostare il concetto di parco da rustica macchia verde a punto nodale di intensa vita urbana.
Lo descriveremo nel prossimo post.
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