COMMON GROUND


COMMON GROUND “che la più importante mostra di architettura abbia luogo a Venezia non è frutto del caso. […] Contro ogni previsione, l’Italia rimane la patria spirituale dell’architettura. È qui che si può comprendere pienamente l’importanza dell’edificio non come spettacolo individuale, bensì come manifestazione di valori collettivi e scenario della vita quotidiana […].Tali presupposti mi hanno ispirato a orientare questa Biennale verso tematiche riguardanti la continuità, il contesto e la memoria, verso influenze e aspettative condivise. Mi hanno portato a concentrarmi sull’apparente mancanza di intesa tra la professione e la società.[…] Con la scelta di questo tema ho inteso stimolare i miei colleghi a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che tanto risalto danno alle azioni individuali e isolate. Ho voluto incoraggiarli a dimostrare, invece, l’importanza dell’influenza e della continuità dell’impegno culturale, a illustrare idee comuni e condivise le quali costituiscono la base di una cultura architettonica. Common Ground, il terreno comune, ci incita ad ammettere quelle ispirazioni e influenze che dovrebbero, a mio avviso, caratterizzare la nostra professione. Questa locuzione serve inoltre a educare l’attenzione rivolta alla città, nostra area di competenza e attività, ma anche realtà creata in collaborazione con ogni cittadino e con i molti partecipanti al processo di costruzione. La disciplina dell’architettura implica problematiche diverse, spesso contraddittorie, ma sono convinto che abbiamo idee e visioni comuni confermabili per mezzo dell’architettura stessa. Common Ground ci invita a scoprire queste idee condivise partendo dalle nostre singole posizioni di differenza”.

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