Il cambiamento climatico è un dato acclarato dalla comunità scientifica ed empiricamente lo constatiamo anche noi nella vita di tutti i giorni con inverni miti ed estati torride (molti si ricordano ancora l’estate del 2003, ad oggi la più calda estate registrata dagli strumenti moderni).

Il cambiamento climatico lo si può constatare indirettamente anche osservando i dati della domanda di energia elettrica in Italia. Dal 2009 ad oggi è in costante diminuzione a causa della crisi economica, nel 2013 per esempio c’è stato un calo del 3,4% rispetto all’anno precedente. C’è stato un calo a livello globale, ma non nel periodo estivo, infatti a luglio negli ultimi anni si ha un picco della domanda di energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno dei condizionatori estivi. La diffusione di quest’ultimi è legata essenzialmente al susseguirsi di estati torride ed aggiungo io, anche alla diffusione di un sistema costruttivo basato sul soddisfacimento del solo benessere invernale e non di quello estivo. Gli edifici costruiti in Italia, nel primo dopo guerra, soddisfavano esclusivamente il bisogno di avere un’abitazione senza preocuparsi di diminuire il proprio fabbisogno energetico. Dagli anni 70 s’incomincia, a piccoli passi, ad avere un’attenzione alla diminuizione dei fabbisogni di energia termica, ed è solo con l’emanazione della Dlgs 192/05, che si mettono parametri stringenti per il rispetto dei requisiti minimi nel periodo invernale. Il benessere estivo è stato trascurato oltre che dai costruttori soprattutto dalle normative, che non si sono adeguate al mutamento delle condizioni climatiche.

L’aumento dei consumi elettrici in estate può mettere in crisi il nostro sistema elettrico ed è quindi opportuno cercare di ridurre e controllare i consumi elettrici esitivi, attraverso politiche che fissino requisiti minimi per il condizionamento esitivo negli edifici e controllino lo stato di efficienza dei condizionatori. 

Da poco è stato emanato il DPR 74/13 che regolamenta il mondo dei condizionatori estivi, fissando parametri di rendimento e controllo e soprattutto unificando il libretto d’impianto ed il rapporto di controllo tecnico , sia per il condizionamento estivo che per quello invernale. Può sembrare un cambiamento minimo, ma in realtà con un atto normativo si certifica l’uguaglianza tra l’impianto di condizionamento invernale e quello esitivo.