Sabato 7 febbraio si sono ufficialmente accesi i riflettori su Expo 2015. All' Hangar Bicocca di Milano sono stati riuniti 42 tavoli di lavoro per discutere sui temi dell'Expo e sviluppare quella che sarà la Carta di Milano, un documento che verrà presentato al segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon durante la sua visita ad Expo programmata per il 16 ottobre.
Fino ad oggi si è parlato di tutto ciò che sta attorno ad Expo: ritardi, scandali, indotto, potenzialità per il Paese, Commissario Cantone, bronzi di Riace a Milano o meno, e tanto altro. Questo importante meeting, Expo delle Idee, ha sancito l'avvio di Expo. Non solo perchè qui tutti hanno voluto metterci la faccia -ad indicare l'importanza dell'evento-, dal nuovo Presidente della Repubblica Mattarella, a Renzi e addirittura Papa Francesco (che peraltro ha come suo solito centrato l'obiettivo con poche e semplici parole, in questo caso prese in prestito da Giovanni Paolo II e il suo paradosso dell'abbondanza: "c'è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l'uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi". Con Expo delle Idee i contenuti sono stati fissati e con i sei mesi di manifestazione si cristallizzeranno fino a fissarsi nella loro forma definitiva con la Carta di Milano.
Passiamo ora alla forma: per noi architetti anche quella è importante. E non può trascendere dal contenuto -e viceversa-. In questi giorni è stata data un'importante accelerata anche sull'approfondimento del contenitore oltre che sui contenuti. Dal 28 gennaio ogni martedì su Rai 2 all'interno di 2Next andrà in onda una finestra settimanale sul cantiere. Sabato 7 febbraio, mentre all'Hangar Bicocca crescevano i contenuti, su Rai 3 veniva mandato in onda Storia di un cantiere, il documentario prodotto da Rai Expo, che da novembre 2013 sta seguendo i lavori dell'Expo. (Non perdetevi il mitico geometra Romano Bignozzi). A 365 giorni dall'inaugurazione Gianfranco Gallarini il carpentiere era alle prese con la piastra -la base di cemento sulla quale sorgerà il sito espositivo-. A gennaio 2015 il Padiglione Italia era già quasi alla copertura e alcuni padiglioni quasi conclusi. Questo da l'idea di quanto il lavoro sia stato frenetico e le risorse impiegate vastissime (oltre 1000 operai lavorano sul sito dell'Expo). Dopo la carpenteria strutturale della piastra sono arrivate le urbanizzazioni, le strade, i ponti, la copertura del decumano, i cluster, le aree tematiche etc etc...
Il Masterplan di Stefano Boeri è chiaro e semplice: un cardo e un decumano al cui incrocio sorge il "foro": Piazza Italia, che ospita il Padiglione Italia dove la tradizione e la cultura italiana troveranno spazio durante l'Esposizione, e che rimarrà anche dopo, e il lago con il simbolo di Expo: l'Albero della Vita. Lungo il decumano -sviluppo est ovest e lungo oltre 1,5km-, caratterizzato dalla copertura con le tende bianche contrapposte, si affacciano tutti i padiglioni dei Paesi partecipanti (autocostruiti o edificati all'interno dei cluster).
La parte più emozionante inizia ora: la struttura diviene forma e si delinea quella che sarà la silhouette definitiva di Expo 2015.
Per approfondimenti:
articolo della Repubblica del 7/2/2015 su Expo delle Idee
I 42 tavoli di lavoro
http://www.expo.rai.it/expo-delle-idee-tavoli-di-lavoro/
I 500 partecipanti ai tavoli di lavoro
http://www.expo.rai.it/nomi-dei-partecipanti-ai-tavoli/
Il masterplan di Boeri
http://www.stefanoboeriarchitetti.net/en/portfolios/expo-2015/
Il cantiere su 2Next
http://www.expo.rai.it/il-cantiere-di-expo-2next/
Il documentario di RaiExpo Storia di un cantiere
http://www.expo.rai.it/storia-di-un-cantiere/
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