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L’ autocostruzione: sostenibilità informale

Scritto da AP Postato il 07/07/2013 autocostruzione, Mali, sosteniblità sociale, terra, scuole, Fansirà Corò, popolazione rurale Non ci sono commenti



Il tema della casa e delle infrastrutture per le popolazioni in difficoltà sta divenendo, per molte ragioni, un tema che affascina progettisti e associazioni internazionali no-profit. Quando in Italia si parla di progettazione e architettura balza subito alla mente lo studio tecnico che disegna il nuovo quartiere residenziale o la nuova struttura pubblica, con un processo che comprenda molti passaggi tra cui appalti, concessioni, autorizzazioni e cantieri.

Nella regione nord occidentale della Repubblica del Mali, una tra le nazioni più povere al mondo molta della popolazione non ha possibilità di accesso neanche ai minimi servizi (acqua, sanità, scuola). In questo contesto la realizzazione di una scuola nel villaggio di Fansirà Corò è stata opportunità per sperimentare in tutte le sue fasi un processo di collaborazione partecipativa con gli abitanti, futuri utilizzatori della struttura.

Un’ auto-costruzione comunitaria le cui risorse principali sono state l’ utilizzo della terra e le mani.

L'intero villaggio, bambini compresi, ha partecipato alla costruzione garantendo l'assistenza e la presenza di giovani apprendisti che hanno cominciato ad imparare i primi rudimenti della tecnica costruttiva, divenendo a loro volta muratori in una sola stagione di cantiere. La struttura dell' edificio è stata realizzata durante la stagione secca in tre mesi di cantiere, mentre le opere di finitura sono state terminate all'inizio della stagione successiva. Alla fine del processo, per la realizzazione della scuola si sono spesi cinque mesi di lavori per un costo complessivo di circa 26.000 euro.

Alla fine è stato avviato il laboratorio, uno strumento conclusivo del progetto di costruzione della scuola partendo dal presupposto che i bambini svolgono un ruolo determinante. La prospettiva di progetto quindi si allunga per giungere ad occasioni connesse alla realizzazione dell'edificio. Intento primario diventa fornire anche ai protagonisti più piccoli degli strumenti per leggere il cambiamento che si sta realizzando. L'architettura può essere a tutti gli effetti un mezzo appropriato per perseguire questo obiettivo perchè il suo realizzarsi ha aiutato i bambini a comprendere meglio le differenti fasi del processo e allo stesso tempo stimolarli, insegnando loro ad attribuire valore allo spazio che vivono.

Essendo la terra il materiale principale di costruzione vi è stata la cura nel limitare l'impiego di tecnologie estranee all'auto-costruzione della popolazione rurale; l’ autocostruzione quindi offre diverse opportunità tra le quali la possibilità di costruire con strumenti e manodopera presenti in loco, decidere tutti insieme tempi e modi e contenere notevolmente il costo di costruzione.

In Italia risulta difficile credere che questo possa accadere a causa della complessità burocratica, normativa e professionale che contraddistingue i nostri processi realizzativi; in realtà anche da noi ci sono casi simili, a dimostrazione che l’ istinto primordiale dell’ uomo nel crearsi un riparo per sé e la propria famiglia a volta è più forte di qualsiasi lungaggine burocratica.


per approfondimenti

http://www.emiliocaravatti.it/home.php

http://www.africabougou.org/